Descrizione
I Mutanti
Sono molti gli artisti che si sono pensati o sono stati considerati come profeti, annunciando attraverso le loro opere un mondo a venire. I cinque artisti oggi riuniti dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sono dei mutanti, il che è un po’ diverso: le loro opere incarnano un mondo di cui ancora non sappiamo molto, se non che la stabilità delle identità non potrebbe più esservi definitiva. Certamente, le storie personali di Adel Abdessemed, di Stephen Dean, di Ellen Gallagher, di Adrian Paci e di Djamel Tatah evidenziano immediatamente che essi provengono da storie complesse. Appartengono pienamente ad un’epoca in cui le identità individuali degli abitanti del mondo occidentale si costruiscono attraverso le migrazioni, le situazioni coloniali e post-coloniali, senza che si possa più parlare di integrazione o di assimilazione, bensì di ibridazioni; in altre parole, di traslazioni reciproche senza una gerarchia predeterminata. Essi sono plurinazionali, plurietnici o multiculturali, a volte tutte queste cose insieme, senza che queste pluralità si annientino all’interno di una comunità idealizzata né cancellino storie e passati differenziati per affogarli in un calderone indeterminato. Stephen Dean s’inserisce dunque sia nella tradizione del ready-made avviato da Marcel Duchamp che in quella che Yve-Alain Bois ha proposto di chiamare already-made, tradizione lanciata principalmente da Ellsworth Kelly durante la sua permanenza a Parigi, a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Egli può dunque, come per Duchamp, prendere un oggetto già pronto e trasportarlo così com’è, oppure con minime modifiche, in un luogo che ne garantisca il valore artistico, o almeno in un contesto che ne assicuri la percezione da un punto di vista artistico. Ma, operando a cavallo tra il XX e il XXI secolo, egli non può più pensare che il valore estetico debba essere messo da parte, oppure non ha più bisogno di pensarlo per motivi strategici, dato che il «principio d’indifferenza», postulato a suo tempo da Duchamp è ormai divenuto palesemente impotente a contrastare l’estetizzazione di qualunque oggetto ad opera dello sguardo contemporaneo.
Stephen Dean || L'Artista
Stephen Dean è un artista franco-americano, nato a Parigi, attualmente vive e lavora a New York. Il lavoro di Dean nei campi della scultura, dell’installazione e del video è un viaggio attraverso il colore e il suo uso nella comprensione di oggetti ed esperienze. Dean investiga il tema dell’autenticità culturale assegnando nuovi significati a oggetti ordinari attraverso composizioni di colore e associazioni sensoriali.
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