I MUTANTI: ELLEN GALLAGHER

Sono molti gli artisti che si sono pensati o sono stati considerati come profeti, annunciando attraverso le loro opere un mondo a venire. I cinque artisti oggi riuniti dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sono dei mutanti, il che è un po’ diverso: le loro opere incarnano un mondo di cui ancora non sappiamo molto, se non che la stabilità delle identità non potrebbe più esservi definitiva. Certamente, le storie personali di Adel Abdessemed, di Stephen Dean, di Ellen Gallagher, di Adrian Paci e di Djamel Tatah evidenziano immediatamente che essi provengono da storie complesse. Appartengono pienamente ad un’epoca in cui le identità individuali degli abitanti del mondo occidentale si costruiscono attraverso le migrazioni, le situazioni coloniali e post-coloniali, senza che si possa più parlare di integrazione o di assimilazione, bensì di ibridazioni; in altre parole, di traslazioni reciproche senza una gerarchia predeterminata. Essi sono plurinazionali, plurietnici o multiculturali, a volte tutte queste cose insieme, senza che queste pluralità si annientino all’interno di una comunità idealizzata né cancellino storie e passati differenziati per affogarli in un calderone indeterminato. il lavoro di Ellen Gallagher è stato quasi sempre interpretato in chiave essenzialmente afro-americana, sulla base di una lettura semplificata del suo contenuto iconografico e della biografia dell’autrice – un’artista nata negli Stati Uniti da padre capoverdiano e madre irlandese, le cui opere contengono immagini riferibili ad almeno una delle sue origini, e che oggi vive tra New York e Rotterdam. Il fatto è che, pur con le migliori intenzioni, è difficile resistere alle idee pregresse che circondano la creazione artistica e ne fanno «l’espressione di un’identità» – e qui utilizzo il sintagma come un cliché, un luogo comune, espressione dei pregiudizi identitari di chi lo pronuncia. Certo, Ellen Gallagher si serve di un’iconografia esplicitamente legata, all’interno di una storia insieme lunga e specifica, alla costruzione di un immaginario propriamente afro-americano.

Ellen Gallagher è nata a Providence, nel Rhode Island, e attualmente vive e lavora tra New York e Rotterdam, in Olanda. Ripetizione, revisione e riproposizione sono fattori essenziali nel lavoro di Gallagher e nella creazione di una narrazione all’interno dei suoi dipinti. I personaggi di cui si appropria traendoli dalla pubblicità commerciale, insieme al loro linguaggio visivo, sono riconfigurati e ridefiniti dalla speciale manipolazione attuata dall’artista attraverso la propria personale iconografia, che produce una mappa visiva dell’ibridismo culturale moderno.