Descrizione
I Mutanti
Sono molti gli artisti che si sono pensati o sono stati considerati come profeti, annunciando attraverso le loro opere un mondo a venire. I cinque artisti oggi riuniti dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sono dei mutanti, il che è un po’ diverso: le loro opere incarnano un mondo di cui ancora non sappiamo molto, se non che la stabilità delle identità non potrebbe più esservi definitiva. Certamente, le storie personali di Adel Abdessemed, di Stephen Dean, di Ellen Gallagher, di Adrian Paci e di Djamel Tatah evidenziano immediatamente che essi provengono da storie complesse. Appartengono pienamente ad un’epoca in cui le identità individuali degli abitanti del mondo occidentale si costruiscono attraverso le migrazioni, le situazioni coloniali e post-coloniali, senza che si possa più parlare di integrazione o di assimilazione, bensì di ibridazioni; in altre parole, di traslazioni reciproche senza una gerarchia predeterminata. Essi sono plurinazionali, plurietnici o multiculturali, a volte tutte queste cose insieme, senza che queste pluralità si annientino all’interno di una comunità idealizzata né cancellino storie e passati differenziati per affogarli in un calderone indeterminato. Le immagini presenti nelle opere di Adel Abdessemed sfruttano tutte le tecniche disponibili – disegno, scultura, fotografia, video, istallazioni, performance (se l’artista non ama la parola è perché non si ferma mai a tale stadio…). Possono utilizzare persino la pittura, una tecnica, tuttavia, definitivamente abbandonata dall’artista all’epoca in cui lasciò l’École des Beaux-Arts di Algeri per entrare in quella di Lione, nel 1994, al culmine delle violenze perpetrate dal fanatismo islamista, ma ripresa dieci anni dopo in due tele all’acrilico fosforescente (La joie de vivre, 2004, dal titolo quasi matissiano, ma dal contenuto praticamente indecifrabile: una raffigurazione dei ruderi di un apparecchio per esplorare lo spazio). Da molto tempo a questa parte, per quanto impressionanti siano, le sue immagini non suggeriscono più alcuna narrazione, o almeno non permettono di immaginare una storia che si svolgerebbe al di fuori della cornice, a monte o a valle di ciò che è proposto allo sguardo.
Adel Abdessemed || L' Artista
L’artista concettuale Adel Abdessemed come William Lamson e Cai Guo-Qiang, crea situazioni basate su azioni deliberate – oppure su “atti” come li chiama- realizzati su materiali di tutti i giorni , che lui documenta con video, fotografie, e successivamente sovrappone ad una scultura che rimane al termine dell’azione stessa.
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