Descrizione
B.A.D.
Il progetto di questo libro è iniziato nel 2013, negli Stati Uniti, dove le autrici, Erika Z. Figabomba e Alessandra Tisato, hanno guidato dal Nevada attraverso San Diego fino alla Bay Area scattando oltre 10.000 foto di donne belle, potenti e di identità non binarie. Queste fotografie non solo celebrano la bellezza in un modo che è lontano dalle immagini lucide e patinate della moda e della pubblicità, ma esplorano anche il significato della nudità in una società che sembra dare la priorità all’intrattenimento superficiale rispetto alle donne. È un inno alla sessualità non binaria e alla complessa accezione di body positive. Il libro contiene anche testi critici di Carlotta Cossutta, ricercatrice di filosofia politica che lavora sul femminismo e sulle teorie queer dentro e fuori il mondo accademico e Elle Stanger, una persona queer che scrive di educazione sessuale, realizzando racconti e articoli per ridurre la vergogna e il danno legati alla sessualità e al tatto.
Erika Z. Figabomba
Erika Z. Figabomba è nata a Venezia. È una fotografa freelance “straordinaria” con comprovata esperienza nella produzione di giornali e riviste, sia cartacee che digitali. La maggior parte del suo lavoro coinvolge le persone e l’ambiente circostante. Fotografa professionista dal 2005, Erika ha lavorato come art-director e ballerina per circa un decennio. Attualmente risiede nei Paesi Bassi. Dal 2006 è modella e fotografa per il famoso sito www.suicidegirls.com con il nome di Waikiki Suicide. Nella sua carriera artistica ha preso parte a diverse mostre d’arte in tutto il mondo.
Alessandra Tisato
Alessandra Tisato è nata a Milano, dove vive e lavora. È fotografa freelance dal 2001, principalmente nel campo della fotografia di moda e ritratto. Dal 2003 fotografa per il famoso sito web www.suicidegirls.com con il nome Albertine Suicide. Parallelamente si occupa di progetti personali, principalmente legati al corpo femminile e agli stereotipi femminili e dal 2007 è membro attivo del collettivo artistico italiano Punk Surrealism, con il nome di Banana. Nel 2014 ha deciso di abbandonare la fotografia come modo di vivere, abbracciando pienamente la sua passione per lo yoga e diventando un’istruttrice.



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