Descrizione
Armando
Armando, primo libro di Fabio Fasiello, è un’indagine sull’essere umano, sul contesto sociale e sul ruolo che un singolo personaggio o un luogo possono ricoprire all’interno della comunità. Il contesto in cui si sviluppa il progetto è la palestra popolare di boxe del Quadraro nella periferia sud di Roma; il protagonista della sua storia è il pugile Armando Casamonica. La palestra popolare Quadraro Boxe nasce in un quartiere pieno di contraddizioni, sia geografiche che umane. Si tratta del più grande e più popoloso quartiere di Roma: una città all’interno della città. Il grande numero di abitanti porta a una caleidoscopica varietà di persone che in molti casi tendono a perdersi sparpagliati lungo il quartiere: perdersi nelle strade senza mai più ritrovarsi né in se, né nella miriade di palazzi popolari della zona. La Quadraro Boxe nasce proprio da questa idea di perdersi, è stata fondata nel 2009 dall’occupazione di un garage abbandonato da più di quarantacinque anni. Da quel momento è diventato un luogo reale senza tuttavia esserlo. Come da definizione si basa sull’idea di rivitalizzare e riqualificare non solo il posto ma l’intero quartiere. Nel gioco caleidoscopico degli esseri umani la Quadraro Boxe diventa un simbolo e una fonte di ispirazione indicata dalla creazione di un’alternativa per coloro che mai ne avevano avuto una finora. Per questo motivo quest’idea continua ad intrecciarsi anche all’interno della palestra, attraverso i personaggi che ne fanno parte. Fra di questi la figura più emblematica per riassumere le dicotomie del quartiere e della palestra è indubbiamente Armando Casamonica; un cognome pesante, che risuona e crea un’eco storico che si diffonde a macchia di leopardo nella cronaca romana. Ma il cognome è un’eredità, qualcosa da cui non ci si può distaccare ma da cui ci si può certamente redimere, un fardello che spesso porta alla discriminazione, all’isolamento, alla preoccupazione. Per Armando è una battaglia nella battaglia. Cercando di dimostrare ad essere non solo un’etichetta ma tentando di mostrare cosa è davvero un pugile professionista. Quando si riesce a cogliere questo tipo di devozione professionale, la perseveranza si fonde con il proprio io. Per un pugile è importante conquistare ogni metro del ring, combattere, fino all’ultimo istante dell’allenamento, restare concentrato e vigile fino all’ultimo. Una vita basata sul sacrificio, che in molti casi non ripaga. Per Armando il peso di tutto ciò è ancora più gravoso: porta con sé tutte le dicotomie, i contrasti, i pregiudizi ogni momento della sua vita, ma soprattutto sul ring dove prova ad essere non solo un’etichetta, o un cognome. Lui insiste fino all’ultimo suono del gong per dimostrarlo, fino all’ultimo minuto dell’allenamento, fino all’ultima strada del Quadraro.
Fabio Fasiello
Fabio Fasiello nasce nel 1995 in Salento, in Puglia, da una famiglia di mercanti. Da bambino inizia a conoscere il mondo della fotografia e se ne innamora. Negli anni dell’università si trasferisce a Roma per studiare Lingue e Letterature Moderna presso l’Università degli Studi di Tor Vergata dove si laurea nel 2019. Il background letterario di Fabio scorre e si fonde nel suo mondo fotografico creando un universo unico influenzato dal microcosmo romano e dalla sub-cultura salentina.
Durante il periodo della pandemia in Italia catalizza con successo il proprio caleidoscopico mondo e presenta la sua prima storia: Lock Down. In questo si interroga sull’introspezione sociale in un contesto nuovo e inesplorato. Da qui, Fabio sposta la sua attenzione verso l’essere umano e la sua vita quotidiana che crea un nuovo focus della sua fotografia. Nel maggio 2020 partecipa al concorso “Canon Giovani” con un racconto, Reliquie, che mostra le differenze tra il mondo prima e dopo il blocco italiano. Poi torna in Puglia, dove inizia il suo primo progetto a medio termine, Origins, che racconta le radici della sua infanzia nel sud Italia.




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