Con i primi giorni di maggio i canali di Venezia si affollano di traghetti e barche private, le strutture alberghiere si rammaricano della mancanza di alloggio e perfino l’isola della Giudecca può essere prenotata con una disponibilità di tempo e denaro sufficiente. Se non è il Carnevale, può essere solo l’avvento della Biennale. Ogni due anni si ripropone l’evento più maestoso ed imponente della scena artistica contemporanea mondiale. La città si popola di celebrità da ogni parte del globo: come i Padiglioni che vengono allestiti e che per qualche mese (o solo qualche giorno) nascono e muoiono.


Ci si batte per essere primi all’inaugurazione, primi ancor prima dell’inaugurazione, primi alle cene esclusive, primi per visitare un’arte che segue un tema, un concetto e una riaffermazione di un Paese.
Quest’anno la Biennale di Venezia per la sua 58esima edizione, ha proposto un argomento che affronta velatamente le condizioni sociali ed economiche di una società che di epoca in epoca, continua a riflettersi nella risposta dell’arte: “May You Live in Interesting Times”.


La mostra del Bahrain ha avuto l’anima di un’onda che in poco tempo nasce e si infrange, rispettando l’idea sulla quale si è sviluppata l’esposizione The Wait. Dall’8 maggio al 12 maggio, le opere dei maggiori esponenti del regno del Bahrain si sono divisi l’ampio spazio veneziano, esibendo ciò che il mare ha raccontato al loro talento. Le opere sono state realizzate per mano di Bahraini – Danish, Ghada Khunji, Hala Kaiksow, Hasan Hujairi, Mariam Al Noaimi e Nasser Al Yousif.


Una mostra collaterale, a Tese Nord – 113 negli spazi ampi dell’Arsenale, raggiungibile con servizio navette dedicato: commissionata da Art Select con a capo le tre curatrici Amal Khalaf, Tasneem Shurougi e Kaneka Subberwal, sotto il benestare di Maram Bint Isa Al Khalifa, moglie del re di Bahrain e la parte organizzativa curata da DRAGO Publisher in poco tempo, per poco tempo l’arte del Bahrain si propone al pubblico giudizioso di una Venezia culturalmente preparata alla critica. Di queste critiche però non se n’è avuta notizia: il catalogo (pubblicato sempre da DRAGO) termina in breve e le opere vengono raccontate dalla bocca di chi le ha create prima agli avventori durante l’opening, in seguito a chi dell’arte ha deciso di farne la propria vita.


Dal lavoro architettonico di Bahraini – Danish che porta ad una finestra sul mare, al blu di Hala Kaiksow; dall’opera “BABA & MAMI” di Ghada Khunji alle forme di Mariam Al Noaimi; dal live acustico di Hasan Hujairi accompagnato dal suo performer, ai capolavori essenziali di Nasser Al Yousif, affidati alla rappresentanza del figlio Jamal.


Con il supporto di Tamkeen Bahrain e ArtBab la mostra esposta sul mare si protrae per quei pochi giorni, che rendono la visita a The Wait ancora più urgente.
Persino in assenza di luce, la mostra si colora di toni ancora più onirici: con un arredamento minimale e un’illuminazione soffusa, quell’atmosfera marina si rafforza di un abbraccio scuro che trascina all’ascolto del mare, quasi spostando l’attenzione non dalla matrice, ma al prodotto figlio della Natura marina.
Con il suono flebile dell’acqua, la mostra si immerge in uno spazio utopico, in cui la potenza dell’espressione degli artisti intima di trattenersi ancora per un momento, prima di tornare alla realtà.


ANTHOLOGIA
- Autore: Letizia Battaglia
- Formato: Copertina
- Pagine: 360
- Data di pubblicazione: Marzo 2016
- Lingua: Italiano
FUTURA 2000 FULL FRAME
- Autore: Futura 2000, Magda Danysz, Vittorio Parisi
- Formato: Copertina
- Pagine: 242
- Data di pubblicazione: 2018
- Lingua: Inglese
IRENE BRIN, GASPERO DEL CORSO E LA GALLERIA L’OBELISCO
- Autore: Claudio Zambianchi, Ilaria Schiaffini, Vittoria Caterina Caratozzolo
- Formato: Softcover
- Pagine: 312
- Data di pubblicazione: September 2018
- Lingua: Italiano
LES BAINS
- Autore: Magda Danysz
- Formato: Copertina
- Pagine: 192
- Data di pubblicazione: 2013
- Lingua: Inglese
very nice post thanks